SENTIERI PER L'USO
Comuni di Bellaria Igea Marina / San Mauro Pascoli
La conquista del fiume Uso da parte
delle truppe alleate
( Neozelandesi e Greche )

dai documenti storici ufficiali degli eserciti alleati.
a cura di Alessandro Gaffarelli
Conquista Uso truppe neozelandesi - greche   Pag. precedente
Come il servizio segreto neozelandese aveva previsto, la difesa del fiume Uso
non rientrava nei piani predisposti dai tedeschi per tutti gli altri fiumi che si trovavano
di fronte alla divisione neozelandese4 nella sua avanzata in romagna; questo fiume
non costituica un serio ostacolo.
Alcune avanzate scarsamente contrastate dai tedeschi durante il giorno e la notte del 26 settembre, consentirono ai neozelandesi di avanzare al di là dell’Uso in due località cosicché, in concomitanza con i canadesi che avanzavano alla loro sinistra
essi furono pronti il giorno 27 settembre a sferrare un colpo verso il successivo
principale ostacolo costituito dal fiume Fiumicino.
Un rapido sfondamento verso il fiume Uso sul fronte tenuto dal 25° battaglione neozelandese alle prime luci del giorno 26 settembre, confermò la evidenza dio una ritirata tedesca, ed i comandanti neozelandesi Wier e Parkinson vennero nella
determinazione di far avanzare la brigata verso il fiume Uso a Tutta velocità.
Il 26° battaglione fu portato alla sinistra della brigata e precisamente fra il 25°
battaglione e i canadesi, esso doveva esercitare pressione in direzione del fiume
Fiumicino.
Allo stesso tempo , in modo da tenere un battaglione in riserva , la terza brigata
Greca da montagna era giunta in linea sul settore costiero
per sostituire il 24° battaglione neozelandese.
Sul fianco rivolto verso il mare, tre compagnie del 24° battaglione neozelandese avevano, nel primo pomeriggio, serrato le fila verso il fiume stesso avendo per ostacolotuttalpiù un campo di mine. I carri armati dello Squadrone " C " furono subitoattivi e l'ala sinistra del predetto battaglione rimase in posizione inalterata.
Soldati tedeschi sbandati furono persuasi a consegnarsi nel campo di prigionieri di guerra; di questi, una ventina appartenenti alla divisione turcomanna furono costretti dalla compagnia "D" neozelandese, e n. 14 da partigiani Italiani.
Notizie riferite da abitanti del posto e da partigiani circa la partenza di soldati tedeschi, una esposizione di bandiere bianche nelle case situate oltre il fiume Uso e la scoperta di un ponte in ferro ancora intatto sul fiume stesso, vicino a quello ferroviario distrutto in

corrispondenza dell'ingresso a sud di Bellaria, spinsero gli alleati ad iniziare un rapido inseguimento dei
tedeschi .
Una pattuglia dello squadrone "C" del "Divisional Cavalry" fece avanzare le sue autoblinde attraverso il ponte, verso il paese; ma le demolizioni, bloccando la strada principale, impedirono alla pattuglia di attaccare le piccole retroguardie nemiche e, poichè la notte stava calando, la pattuglia indietreggiò a sud del fiume.
Il rimpiazza del 24° battaglione neozelandese fu completato subito dopo mezzanotte (alle prime ore del 27/9/1945).
Il gruppo della brigata greca, nuovamente alle dipenzenze del comando neozelandese, schierò un bataglione lungo lUso nellae posizioni avanzate lasciate libere dal 24 battaglione ed il suo limite occidentale era a poca distanza ad ovest della strada statale n°16.

Nel frattempo il 25° battaglione neozelandese stava muovendosi.
Preceduto dalle pattuglie le quali riferivano che la strada era libera, la compagnia "D" fece una puntata verso l'Uso che raggiunse prima delle 8 a.m. .
Una pattuglia che esplorò il terreno per circa 250 metri oltre il fiume, non trovò nemici.
Circa 900 metri più a sud , la compagnia "A" fu più lenta e non raggiunse la posizione sul fiume prima del pomeriggio.
Gli uomini della fanteria erano scortati da due plotoni dello squadrone "A" della "Divisional Cavalry" e dai tanks dello squadrone "A" del 20° reggimento.
Appena il comandante di uno degli squadroni di carri armati raggiunse il gruppo di una dozzina di fanti e carristi i quali stavano parlando vicino la sponda del fiume, una granata cadde in mezzo a loro, uccidendo un ufficiale e sette uomini ( una costosa lezione sulla necessità di non radunarsi ).
In conformità con gli ordini della brigata di costituire una testa di ponte oltre l'Uso durante la notte, il 25° battaglione attuò il suo attraversamento sotto la protezione del fuoco di cannoni reggimentali e medi e di "mortai pesanti".
I cannoni fecero fuoco, inoltre, per soffocare il rumore del "bulldozer" della 8a Field Company", il quale stava lavorando nella erezione di un "Ark Bridge" onde rendere possibile ai carri armati l'attraversamento della sponda occidentale del corso d'acqua.
La notte non portò battute d'arresto ed all'alba del giorno 27 settembre le compagnie "D", "C" e "B" erano circa 900 metri oltre il fiume Uso lungo il successivo rio (Fossa Vena) sorvegliate dai "Tanks".
Sulla scia dello squadrone "B" del 20° reggimento, il quale colpiva ogni cosa che potesse destare sospetti, prima la compagnia "C", poi la "B" del 26° battaglione serrarono le fila sull'Uso e ciascuna di esse fece passare il fiume a due plotoni.
Mortai e franchi tiratori tedeschi imposero poi un arresto all'avanzata, ma essa fu poi ripresa facilitata dal chiaro di luna ed il battaglione fu subito sul suo obiettivo costituito dalla linea della Fossa Vena.
Gli "Zappatori" del Genio ricavarono un guado sull'Uso lavorando sotto il fuoco nemico e i Tanks lo attraversarono prima dell'alba.


Riferimenti bibliografici :
-Official History of New Zealand - The Italian Campaign
-Linklater : The Campaign in Italy




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